Come detto nella prima parte, le monete nell'antica Roma sono molto più che un mero mezzo di scambio. Con la nascita dell'impero diventano uno strumento fondamentale di potere e propaganda ma nche mezzo di informazione e cultura. Sono centinaia le monete che raccontano storie ed avvenimenti fondamentali della storia e della vita Romana, diventando in molti casi l'unica fonte storica per vedere monumenti che non esistono più. Monete di questo tipo vengono utilizzate negli studi generali o speciali di topografia e archeologia romana, e senza di esse sarebbe assolutamente impossibile ricostruire un passato che non esiste più. Il sacello di Venere Cloacina così come doveva presentarsi nella prima età augustea, l'arco trionfale sempre di Augusto, oppure il tempio con frontale a otto colonne detto il Tempio dei Cesari non sarebbero mai stati conosciuti dato che non ne rimangono tracce archeologiche se non grazie alle loro rappresentazioni su antiche monete Romane. Perché come ha detto sapientemente Anaïs Nin: Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. Anzi proprio grazie al mistero si alimenta la conoscenza stessa!
E infatti sono innumerevoli i simboli e le suggestioni che si possono trovare su questi tondelli di metallo che non finiscono mai di stupire chi li studia:
Hilaritas: allegria. Figura femminile che regge una palma e cornucopia, scettro o patera. Può essere accompagnata da dei bambini.
Honos: onore. Uomo seminudo con cornucopia, è accompagnato da virtus quest'ultimo con il piede posato su un elmo. La raffigurazione dell'onore inizia con i bronzi di Vitellio per finire con quelli di Antonino Pio.
Indulgentia: indulgenza, carità. Figura femminile che regge patera e scettro.
Iustitia: giustizia. Matrona seduta che regge patera e scettro. Appare per la prima volta sotto Livia moglie d'Augusto per apparire per l'ultima volta da una moneta postuma di Costantino il grande in cui è aggiunto il titolo venerabilis.
Ivventas/us: giovinezza. Le raffigurazioni di questa moneta sono estremamente vaghe. Iniziarono con le coniazioni di Marco Aurelio che la raffigurava come una giovinetta seminuda che getta da una patera l'offerta di grano e incenso. Caracalla invece raffigura se stesso con la legenda juventa imperii. Claudio il Gotico e Vaballato, rappresentarono Ercole con la clava e pelle da leone.
Jucunditas: giocondità. apparso finora in un unico esemplare alessandrino di Alessandro Severo, è affine all'Hilaritas e alla Laetitia.
Laetitia: contentezza. Figura femminile che regge ghirlanda e scettro (esistono varianti).
Liberalitas: liberalità. Figura femminile che regge tavoletta e cornucopia.
Libertas: libertà. Figura femminile che regge il pileo e scettro.
Nobilitas: nobiltà. Figura femminile che regge palladio e scettro.
Ops: opulenza. Figura femminile che regge spighe di grano e scettro.
Patientia: tolleranza. Figura femminile che regge uno scettro.
Pax: pace. Figura femminile che regge ramo d'olivo e scettro. Ma anche mani che si stringono e P maiuscole contornate da immagini evocative come nelle monete qui sotto
Pietas: obbedienza, pietà. Figura femminile che regge spesso velata, oppure rappresentata sotto forma di recipienti.
Providentia: provvidenza, previdenza. Figura femminile che regge un bastone con il quale indica la sfera ai suoi piedi.
Pudicitia: modestia, castità. Figura femminile che regge lo scettro ed è generalmente velata.
Salvs: salute, sicurezza, benessere. Figura femminile che regge scettro e patera dalla quale nutre serpenti.
Securitas: fiducia, sicurezza. Figura femminile che regge patera o scettro.
Spes: speranza. Figura femminile che regge un fiore.
Uberitas - Ubertas: fertilità. Figura femminile che regge cornucopia o borsa oppure un grappolo d'uva.
Victoria: vittoria. Figura femminile alata che regge ghirlanda e palma (esistono molte varianti).
Virtvs: coraggio. Figura femminile in armatura che regge lancia o scudo.
RichFree Exclusive Money Art & Jewellery ha realizzato una serie di gioielli che riprendono alcune monete romane di ogni epoca con le loro simbologie, per trasformare antichi tondelli di metallo inanimato, spesso chiusi nei polverosi cassetti di collezionisti, in oggetti di utilizzo quotidiano, per trasmettere la loro storia millenaria e tutta la loro simbologia a chi li indossa.
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