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MARILYN, ANDY & NICO

Un’immagine serigrafica riprodotta in modo sistematicamente compulsivo, quasi cinematico, posta in sequenza come tanti negativi di una sola foto sottratta alla sfera del consumismo mediatico, poi immersa e convertita nel settore più erudito ed affascinante dell’arte: la celeberrima Marilyn di Warhol, una figura umana appartenente al circolo mediatico degli anni 60, trasformata da Andy in una contemporanea leggenda del consumismo americano. L'immagine iconica del Genio Warhol che RichFree ha scelto per omaggiarlo, in un gioiello d'artista contenuto in un cofanetto personalizzato.

Andy Warhol Marilyn Monroe Nico

Lotto 180: parure in agata bianca con ciondolo in ceramica dipinta a mano, retro in ecopelle e bordo scamosciato con borchiette in metallo. Scatola in legno di faggio personalizzata. Monete: due Kennedy Half Dollar 1966, in argento.


Dopo gli esordi pittorici, in breve tempo Warhol passa alla serigrafia, molto in voga nel settore pubblicitario. La “Marilyn diptych”, la piu’ stravolgente tra tutte le sue opere, fu creata una settimana dopo la morte della diva, avvenuta la notte tra il 4 ed il 5 agosto del 1962. Lei, il sogno erotico universale degli anni Sessanta, muore improvvisamente lasciando il mondo intero in uno stato catatonico, confusionale, incredulo ed attonito. Andy prende coscienza che anche i miti muoiono ma non vuole accettarlo, per cui dona al Mito di Norma Jean l'immortalità.


Per raffigurarla Andy sceglie un’immagine dal film Niagara del 1953 che, non a caso, è forse la pellicola più torbida e dark che l’abbia mai vista protagonista. Estrapola quel viso e poi lo riproduce 25 volte buttandoci su il colore quasi a caso, quasi a voler trasformare quel bel faccino in una maschera da clown, e per ben altre 25 volte in un bianco e nero sempre più sbiadito ed incerto che quasi sta a simboleggiare la sua uscita di scena da questo sporco mondo corrotto.

Andy Warhol Marilyn Monroe Nico

La vita e la morte sono messe a confronto in quest’opera in cui l’esasperata routine toglie al soggetto la sua identità, riducendola in termini essenziali ad un brutale cumulo di forme e colori acidi ed insensati, portandola quasi all’astrazione. In quel trucco da mascherone c'è tutta la violenza che la fragile Marilyn ha subito durante la sua vita. Quel suo volto riprodotto da Warhol si contende meritatamente con la Gioconda di Da Vinci il titolo di immagine più celebre nel mondo dell’arte.


In quegli anni, Warhol ha uno studio al quinto piano del 231 East 47ima strada a Midtown Manhattan, frequentato da persone di ogni genere. Andy è un festaiolo, noto frequentatore dei locali più glamour di New York. Ormai è una star e nell’ambiente artistico è considerato una sorta di Dio tanto che un ritratto lo vende a $ 25’000.

È il re dell’arte commerciale, le sue opere finiscono nei musei e nelle collezioni di massimo rilievo e la sua Factory è frequentata dagli artisti più in voga del momento quali John Lennon e Yoko Ono con a seguito tutta la fila dei Beatles, Bob Dylan, Iggy Pop, David Bowie, Marianne Faithfull, i Rolling Stones, Jim Morrison, Alice Cooper ed una lista infinitamente lunga di grosse personalità.


Andy Warhol Marilyn Monroe Nico

Ci sono anche i the Velvet Underground di Lou Reed con la bellissima Nico che per Andy posa anche come modella ed è attrice dei suoi cortometraggi, una delle Donne a cui mi sono ispirata per un progetto artistico dedicato alle varie forme del Femminino. Andy era un mago nel calamitare l’attenzione della stampa e, assieme a quel gruppo di giovani anticonformisti, avrebbe potuto fare “il botto” anche nel mondo della musica. Le loro canzoni erano scandalose e crude, perfette per fare art-rock. E qui subentra Nico, modella di origine tedesca, giovane e spregiudicata, da sempre attratta dalla musica e amica di Brian Jones dei Rolling Stones e Bob Dylan. Lou Reed passa da cantante ad autore, e con quella splendida ragazza che canta canzoni provocatorie con fare da femme fatale, il successo era assicurato.

Ed ecco quindi, “The Velvet Underground & Nico”, un album fondamentale nella storia del rock. Warhol produce e disegna per loro il Banana Album del 1965, raffigurando una provocatoria banana che si sbuccia girandone la copertina, rivelando un innaturale color carne che allude palesemente ad un fallo umano.

Andy Warhol Marilyn Monroe Nico

Non la bellezza patinata e conformista di Nico mi ha portata a sceglierla come "immaginaria" modella per il mio gioiello d'artista dedicato al Genio di Andy, bensì la strana e inspiegabile qualità dei suoi occhi. La mancanza di un'espressione intelligibile non aveva attinenza con la sua bellezza, totalmente comprensibile. Essi eclissano la perfezione dei lineamenti e della forma per aggiungere un grande magnetismo, freddo e inviolabile, che ne rafforza l'identificazione con la tradizione di Garbo e Dietrich, elevando Nico al di sopra della categoria delle uniformi bellezze nordiche, verso l'élite di una mistica femminile inaccessibile.

Andy Warhol Marilyn Monroe Nico
Andy Warhol Marilyn Monroe Nico

Il mio ringraziamento alla "modella" che si è gentilmente prestata al mio progetto "Femminino Sacro", l'attrice e amica Emanuela Rolla. Ph. F.D'Aloisio.

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