ecca spagnola, in argento, databile tra il 230 e il 220 a.C., con prua di nave da guerra in azione. E' la prima e unica volta in cui la prua di nave da guerra compare nella monetazione punica, a differenza di quanto avviene, invece, nel mondo greco ellenistico e romano repubblicano, in cui la prua è un simbolo molto diffuso, assumendo un preciso significato simbolico legato alla potenza navale dello stato e alla vittoria. La nostra prua, tuttavia, si distingue per il fatto di non essere isolata nel campo, come fosse un trofeo statico (come si vede, appunto, nelle monete greche e in quelle romane), ma per occupare l'intero tondo, quasi fosse parte di una raffigurazione completa della nave che sembra entrare di slancio nel campo figurativo. Anche in questo senso rappresenta un unicum. Considerando la valenza programmatica della monetazione barcide, si potrebbe pensare che questa emissione esprimesse, almeno nelle intenzioni, la volontà di un riarmo navale cartaginese, che prevedesse un apprroccio alla campagna italiana anche con le forze di marina. Condizione ovviamente non più praticabile per il mutato assetto geopolitico del Mediterraneo occidentale dopo la prima guerra punica, che portò Annibale a decidere per la via di terra.
Ed alle monete con la prua di una nave RichFree Exclusive Money Art & Jewellery ha dedicato l'anello col sestante a simboleggiare la forza e la velocità sui mari degli antichi esploratori Romani, con l'idea di conferire dinamicità e movimento a questo gioello evocativo che incorpora un simbolo così importante.
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