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L’OLIVO MONETA SONANTE E OPERA D'ARTE Luigi XVI Decimo di scudo detto “ai rami d'olivo”


In Numismatica, il simbolo della pianta che richiama la dea Minerva, che in Italia è presente sulla moneta da cento lire, lo si ritrova anche in altre monete: le cento lire turche, le cento lire vaticane, il franco francese, ma anche le cinquecento dracme della Grecia. Poi, però, giunse l’Euro.

E nell' Arte? Elemento rappresentante la cultura del Mediterraneo, l’olivo è da millenni motivo di ispirazione per molti artisti, spesso elemento con cui essi guidano l’osservatore in un percorso di rimandi didascalici e spirituali. Un esempio notevole ne è l’Annunciazione di Simone Martini del 1333 raffigurante la Vergine, che indietreggiando poiché colta di sorpresa, asseconda l’annunciante Arcangelo Gabriele che le offre un rigoglioso ramo della pianta.



Ulteriore tributo alla sacralità di quest’albero è riscontrabile nella meravigliosa Madonna dell’olivo del genovese Niccolò Barabino del 1888 in cui la purissima Vergine in bianco stringe a sé il bambin Gesù che a sua volta tiene in mano un ramoscello d’ulivo, ancora una volta simbolo di pace e salvezza. L’olivo fa da cornice al quadro e lascia immaginare la sua prosecuzione oltre il perimetro.



Nel 1889 Vincent Van Gogh dedica all’incirca 18 tele alla rappresentazione dell’ulivo nel periodo autunnale mentre ricoverato all’ospedale psichiatrico di Saint Rémy.

La National Gallery of Art di Washington riassume questa serie:

“Negli alberi di ulivo – nella potenza espressiva delle forme antiche e nodose – Van Gogh trovò la manifestazione della forza spirituale che credeva risiedere in tutta la natura e le sue pennellate rendono il suolo e il cielo vivo con lo stesso movimento delle foglie fruscianti, mescolato ad un luccichio del vento Mediterraneo. L’energia nel ritmo continuo ci comunica, in modo quasi fisico, la forza viva che Van Gogh ha trovato tra gli alberi di ulivo; quella forza spirituale che credeva lì assumesse forma”.



Anche Pier Auguste Renoir amava così tanto questa pianta al punto da circondarsi di ulivi nella sua villa a Cagnes-sur-mer: i suoi frutti verranno chiamati più volte dall’artista “un régal des dieux” (un ricco dono degli dei).



Infine, tra gli artisti contemporanei che hanno usufruito della pianta d’ulivo per trasmettere un messaggio, Maurizio Cattelan nel 1998 sceglie come sua opera un vero e proprio ulivo con zolla di terra che ne contiene le radici (Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli). Portando in maniera provocatoria la natura in un museo, egli fa della sua azione un bacino di diversi spunti di riflessione mettendo soprattutto in evidenza il rapporto profondo e culturale tra l’emerso e il sotterraneo.



Ecco perché RichFree Exclusive Money Art & Jewellery  ha scelto di dedicare una serie di gioielli, di cui questo paio di orecchini è il primo esempio, a questa pianta che è così presente nella tradizione italiana, fin dai tempi degli etruschi e dei romani... e forse anche prima



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