La prospettiva rovesciata
Osservando le icone tradizionali, dipinte su tavole lignee, capita spesso che balzino agli occhi anomalie visive che si potrebbe pensare siano frutto di un’imperizia prospettica. Tali supposti errori pittorici costituiscono piuttosto una ben meditata scelta simbolica, che mette in evidenza come un peculiare modo di vedere e concepire le cose possa non corrispondere al cosiddetto reale. La scelta degli egizi, al tempo dei faraoni, di un’assenza di prospettiva era dimostrazione della “maturità” della loro arte, in quanto il fine della pittura è sempre stato ben altro dalla banale duplicazione della realtà. Quella dell’artista autentico non è dunque mai mimesis, mera imitazione delle cose, ma intento di produrre “simboli”.
Attraverso questa serie di icone contemporanee, in cui i simboli delle principali criptovalute sono raffigurati rovesciati, come dinnanzi ad uno specchio che ci restituisce un’immagine che non è quella reale, RichFree parla, applicandola alla storia del denaro dall’antichità fino al prossimo futuro, di ciò che i filosofi tedeschi chiamano Weltanschauung, una visione del mondo non prodotta da un’unica prospettiva, ma effetto delle molteplici modalità interpretativo-prospettiche che possono essere percepite dagli osservatori, alla luce delle proprie esperienze e convinzioni .
In parallelo, l’icona è ancora un’espressione artistica forte d’una pregnante valenza spirituale, in grado di promuovere un modo di osservare teso a cogliere, mediante il visibile, elementi meta-fisici. Un’arte capace di farci riflettere su un’evoluzione sociale sempre più digitalizzata e priva dell’anima che ci distingue, in quanto esseri umani e non automi.
Questo ciclo di opere si collegano alla riflessione di Federico Faggin, tra i padri della Quarta Rivoluzione Industriale, quella dell’Era digitale, scienziato ideatore del microchip, che oggi non teme di staccarsi dalla dottrina imperante e confrontare la propria visione di spiritualità quantisticamente rivoluzionaria con l’argomento trend topic dell’intelligenza artificiale. Sua l’affermazione secondo cui “l’uomo non sarà mai raggiunto dalla macchina a meno che non si assoggetti alla macchina stessa”. La domanda, su cui si apre il confronto e che dovrebbe interessare ciascuno di noi perché tutti coinvolti nei cambiamenti in corso, è dunque la seguente: qual è il futuro della moneta nell’era digitale? La digitalizzazione sta modificando i rapporti sociali, la nostra cultura e il nostro stile di vita. Si aprono scenari possibili e possibilisti dalle conseguenze rilevanti, sia in ambito economico-finanziario che su aspetti di ampia rilevanza come gli equilibri geopolitici globali e i diritti fondamentali degli individui, quale il diritto alla riservatezza.
Torna quindi il leit-motiv del ciclo pittorico dedicato alla storia del Denaro, la Guerriera a cui viene richiesto di assolvere l’arduo compito di vigilare, in qualità di Garante etico, sull’utilizzo del denaro, anche nella sua forma più estrema di dematerializzazione.
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